Se dici Valchiavenna, la prima cosa a cui pensi probabilmente sono i crotti.
In questa valle lombarda, al confine con la Svizzsera, la tradizione del crotto è fortemente legata al territorio.
Se stai pensando di fare un giro a Chiavenna e dintorni, un’esperienza in un crotto è una di quelle attività da non perdere assolutamente.
Anche perché in questo modo avrai la possibilità di gustare la cucina tipica della zona, quella della tradizione di montagna.
In questo articolo vogliamo raccontarti cosa sono i crotti, in quale mangiare e cosa puoi trovare sulla loro tavola.
Se hai intenzione di fare un giro in queste zone, allora forse può anche interessarti come trascorrere un weekend in Valchiavenna.
Cosa sono i crotti e la loro storia
I crotti sono delle grotte naturali, che fungono da cantina dove depositare salumi, come la bresaola, i formaggi, il vino e tanto altro.
Questo metodo di conservazione si deve ad una corrente di aria, in dialetto Sòrel, il cosiddetto respiro della montagna, che è in grado di mantenere climatizzate queste cavità tra le rocce. Di fatti qui la temperatura resta sempre costante tra gli 8 e 10 gradi, sia in estate che in inverno.
Ma come sono nati i crotti?
Nel 1618 in Valchiavenna ci fu una rovinosa frana che distrusse il piccolo paese di Piuro.
I massi accumulandosi hanno dato vita a delle grotte tra le montagne, gli abitanti della valle con il tempo hanno saputo sfruttare al meglio questi vani per conservare i propri cibi, come in una sorta di frigorifero naturale.
Trovandosi però i crotti lontani dalle abitazioni, la popolazione chiavennasca iniziò a ritrovarsi convivialmente nelle loro vicinanze, per gustare i cibi conservati nelle grotte, magari vicino ad un caminetto per scaldarsi nelle giornate più fredde.
Alcuni di questi ritrovi, con il tempo, sono poi divenuti delle osterie tipiche dove oggi è possibile assaporare la cucina tradizionale del territorio.
Esperienza in un crotto: ecco dove mangiare
In tutta la Valchiavenna i crotti esistenti sono circa un’ottantina, diffusi soprattutto tra Chiavenna, Villa di Chiavenna e Piuro.
Ma non tutti sono osterie, alcuni poi sono anche visitabili, così da capirne i segreti.
Se vuoi vivere appieno la tua esperienza in un crotto, noi ti consigliamo di prenotare un tavolo presso il Crotto Quartino a Piuro, poco distante dalle famose cascate dell’Acquafraggia.
Per noi è in assoluto il migliore dove poter gustare i piatti della tradizione, in un locale molto caratteristico ed accogliente. Questo crotto esiste dal 1627 e come osteria è aperta al pubblico sin dal 1930.
Si tratta di un luogo rustico dove si mangia bene ed in abbondanza.
Qui è possibile visitare il vero e proprio crotto, dove, oltre a verificare personalmente la presenza del Sorèl, è possibile anche acquistare i prodotti conservati al suo interno, quali salumi, formaggi, vino, miele e tanto altro.
Cosa mangiare in un crotto
In un crotto il piatto tipico per eccellenza sono i Pizzoccheri bianchi, nella versione classica della Valchiavenna.
Si tratta di gnocchetti bianchi mantecati con tanto formaggio e ricoperti con altrettanto burro fuso, una vera delizia per il palato.
Al Crotto Quartino, viene utilizzato il Piuro 180, un formaggio stagionato 180 giorni nel crotto.
Poi imperdibili sono gli Sciatt, ossia le frittelline di grano saraceno con cuore di formaggio fuso. Attenzione che creano dipendenza, una tira l’altra.
Assolutamente consigliato il tagliere con la Bresaola della Valchiavenna, uno dei salumi più tipici della valle.
Se vuoi vivere un’esperienza autentica, puoi ordinare il menù completo che comprende tutti i piatti della tradizione, così da assaggiare le varie specialità, puoi anche richiedere il bis di ogni pietanza, ricorda però che sprecare il cibo è peccato.
Oppure puoi ordinare quello che più ti ispira alla carta.
Come ad esempio le costine di maiale, marinate secondo il metodo millenario della maziglia, un antico rito contadino di lavorazione della carne di maiale. Le stesse vengono poi cotte lentamente e sfumate all’aceto di mele.
Le costine si possono accompagnare alle salsiccette e alla polenta taragna, per esser certo di uscire con la pancia piena!
Sulle tavole dei crotti non possono mancare poi i dolci.
Come ad esempio la Torta Fioretto, conosciuta anche come Fügascia de Fiorétt, il dolce tipico per eccellenza della valle.
Si tratta di una torta di grano con burro, uova e zucchero e con l’inconfondibile sapore di anice, che deriva dai fiori di finocchietto selvatico, da cui prende il nome, fioretto appunto.
Altro dolce della tradizione sono i Biscotti di Prosto, frollini realizzati con tre semplici ingredienti, farina, burro e zucchero.
Si tratta di un biscotto che veniva preparato per la festività del Ferragosto, come dessert a fine pasto.
Terminato il dolce, ricordati di ordinare una grappa oppure il Bel Fòrt, il liquore prodotto in loco con salvia e limone, ideale per aiutarti a digerire il pasto.
Sagra dei Crotti
Ogni anno a metà Settembre, per due weekend di seguito, in Valchiavenna si tiene la Sagra dei Crotti.
Un’evento nato nel 1956 per valorizzare e far conoscere a più persone la tradizione dei crotti.
Si tratta di una manifestazione molto apprezzata dai turisti che ogni anno attira numerose persone, pronte ad assaporare il buon cibo ed il buon vino, in un contesto unico di convivialità.
Così come indicato in una frase ritrovata in uno storico crotto, Si vende vino buono e si tiene scola de umanità.
Durante l’evento diversi crotti privati vengono aperti al pubblico, inoltre è possibile anche seguire dei percorsi enograstronomici.
Crotti, non solo in Val Chiavenna
I crotti, oltre alla Val Chiavenna, sono diffusi anche nella zona alta del Lago di Como e nel territorio del Canton Ticino nella Svizzera italiana, compreso tra Mendrisio, Lugano e Bellinzona.
Anche in queste zone si tengono delle feste e sagre a tema.
Ad esempio ad Albavilla, il primo ed il secondo weekend di Ottobre si tiene la Festa dei crotti e dell’uva.
A Stazzona invece, ogni agosto, si tiene la Sagra dei crotti.
Se la cucina nei crotti del comasco è assimilabile a quella chiavennasca, in Ticino la varietà gastronomica è totalmente differente.
Il nome innanzitutto si differenzia, il crotto in dialetto svizzero diventa grotto.
I piatti serviti sono salumi e formaggi, minestrone, polenta con brasato, selvaggina e funghi.
Di sicuro anche questa è un’esperienza di gusto da provare.
Il crotto a Milano
Recentemente, in centro a Milano, il Crotto Quartino ha aperto un locale per gli appassionati di cucina valchiavennasca.
Noi ovviamente non potevamo certo mancare, per cui siamo andati a provarlo.
Il locale è molto accogliente e caldo, rustico e con porzioni abbondanti. Il menù è identico a quello del crotto in Val Chiavenna.
Noi abbiamo ritrovato gli stessi sapori e te lo consigliamo assolutamente.
Anche perché è un’ottima soluzione per quei momenti in cui ti sale la voglia di pizzoccheri e non puoi recarti fino a Chiavenna.
Insomma siamo sicuri di averti fatto venire l’acquolina in bocca, cosa ne dici, ti piacerebbe mangiare in un crotto?